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Risoluzione del Parlamento eu 11 03 2021 sui diritti dei minori

Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2021 alla luce della strategia dell'Unione europea sui diritti dei minori, durante il covid19.


Il Parlamento europeo, pochi giorni fa ha adottato una rilevante risoluzione in materia di diritti dei minori, in occasione delle limitazioni determinate dal covid19, compendiate sia nel documento strategico delle Nazioni Unite del 15 aprile 2020 dal titolo "The impact of COVID-19 on children" (L'impatto della COVID-19 sui minori) e la risposta positiva condotta congiuntamente dall'UE e dal gruppo dei paesi dell'America latina e dei Caraibi (GRULAC) e firmata da 173 paesi, sia nella risposta strategica dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in data 19 ottobre 2020 dal titolo "What is the impact of the COVID-19 pandemic on immigrants and their children?" (Qual è l'impatto della pandemia di COVID-19 sugli immigrati e i loro figli?). La Risoluzione trae spunto dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, ed all’obiettivo di realizzare strategia per l'uguaglianza; ed ha constatato che, prima della pandemia di COVID-19, i minori avevano il doppio delle probabilità, rispetto agli adulti, di vivere in condizioni di estrema povertà; e che l'attuale pandemia ha acuito ulteriormente le disuguaglianze, e ha aumentato il rischio per i minori di ritrovarsi in una condizione di povertà estrema rispetto al periodo precedente alla pandemia di COVID-19, quando in Europa già un minore su quattro era a rischio di povertà.

Ha rilevato che il diritto all'istruzione ha risentito fortemente a causa della pandemia di COVID-19; che, sebbene la politica dell'istruzione rimanga competenza degli Stati membri, la pandemia di COVID-19 e le disparità nell'istruzione che essa ha causato rappresentano una sfida comune che richiede un approccio, politiche e strumenti comuni a livello dell'Unione. E che la didattica a distanza non è ancora un'opzione per più di due terzi dei bambini in tutto il mondo a causa della mancanza di accesso a Internet; che la didattica a distanza ha evidenziato il divario educativo e digitale esistente in molti Stati membri dell'Unione europea così come a livello mondiale, che si ripercuote sulle opportunità di vita dei minori e sulla loro salute fisica e mentale, e che le ragazze e i giovani in situazioni vulnerabili e appartenenti a gruppi razziali sono particolarmente interessati dal divario digitale.

Ha osservato che i minori con disabilità sono vulnerabili e possono essere vittime di esclusione sociale, emarginazione, discriminazione e accesso ridotto ai servizi; che è più probabile che siano trascurati, sfruttati o vittime di abusi sessuali; che i minori con disabilità hanno maggiori necessità di assistenza sanitaria e una maggiore dipendenza dai servizi di prossimità.

Ha considerato che un numero significativo di minori è ancora detenuto nell'UE; che il comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia ha chiarito che i minori non dovrebbero mai essere detenuti per motivi di immigrazione e che la detenzione non può mai essere giustificata in quanto nell'interesse superiore del minore, in linea con la dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti del 19 settembre 2016.

A tal fine ha espresso favore nei riguardi dell'iniziativa della Commissione di elaborare una nuova strategia globale sui diritti dei minori, dieci anni dopo il programma UE per i diritti dei minori, del 2011; e ha sottolineato che un minore è innanzitutto tale, indipendentemente dalla sua origine etnica, dal suo genere, dalla sua nazionalità o dal suo contesto sociale ed economico, dalle sue attitudini, dal suo status in termini di migrazione o residenza, e che tutte le politiche, le procedure e le azioni dell'UE relative ai minori devono essere improntate all'interesse superiore del minore.

La Risoluzione ha invitato la Commissione e gli Stati membri a porre fine, nel diritto e nei fatti, a tutto il lavoro minorile e a tutte le altre forme di lavoro che possano nuocere alla salute e alla sicurezza dei bambini; sottolinea l'urgente necessità di affrontare tale questione, considerando l'impatto della crisi della Covid-19 sulle persone più vulnerabili che sono state colpite da shock di reddito e dalla mancanza di accesso alla protezione sociale, con la conseguenza che un maggior numero di minori è costretto a lavorare; invita pertanto la Commissione a integrare i diritti dei minori nel prossimo quadro di governance sostenibile dell'UE, compresi i requisiti obbligatori dell'UE in materia di dovere di diligenza, e a sostenere i paesi terzi nell'eliminazione del lavoro minorile attraverso programmi di cooperazione; raccomanda di adottare un dovere di diligenza intersettoriale obbligatorio e di garantire che tutte le politiche dell'UE siano a misura di minore, impegnandosi a effettuare controlli ex ante ed ex post in materia di diritti umani.

Ha sottolineato che la violenza e gli abusi contro i minori sono aumentati in misura preoccupante, mentre i servizi sociali e le istituzioni di protezione sono diventati estremamente inaccessibili durante la pandemia di Covid-19; nel contesto della ripresa dalla crisi Covid-19, aumenterà la necessità di affrontare la povertà minorile e che la povertà avrà un impatto sempre maggiore sui minori in quanto gruppo più vulnerabile tra i più svantaggiati.

Ha ritenuto che la strategia dell'UE debba proporre un approccio inclusivo per proteggere i minori più vulnerabili, in linea con la Carta, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e i commenti generali del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia, nonché gli obiettivi di sviluppo sostenibile e i relativi traguardi riguardanti i minori, senza lasciare indietro nessuno; ribadisce l'importanza di creare un ambiente sicuro per i minori vulnerabili e le loro famiglie attraverso investimenti sociali e riconosce che le condizioni abitative dei minori e delle famiglie dovrebbero essere riconosciute e integrate nella definizione di vulnerabilità; sottolinea l'importanza di sviluppare e rafforzare sistemi integrati nazionali e transnazionali di protezione dell'infanzia corredati di risorse e di meccanismi di attuazione e monitoraggio.

Ha sottolineato l'importanza per l'UE di investire nell'alfabetizzazione digitale al fine di garantire il libero accesso all'alfabetizzazione e all'istruzione digitali per tutti i minori, in particolare quelli provenienti da comunità poco servite o emarginate, concentrandosi sulla costruzione della loro resilienza e offrendo sostegno psicosociale; osserva che questi investimenti potrebbero essere effettuati come parte della nuova agenda delle competenze per l'Europa dello spazio europeo dell'istruzione e potrebbero beneficiare dei fondi di sviluppo e umanitari dell'UE.

Ha invitato la Commissione a includere le opinioni dei minori stabilendo meccanismi formali di dialogo e consultazione e garantendo la loro piena e significativa partecipazione al processo decisionale, prestando particolare attenzione alle opinioni dei più vulnerabili, come le ragazze, i minori che vivono in povertà, i minori sfollati e migranti e quelli con disabilità; a porre in essere meccanismi specifici per valutare l'impatto della COVID-19 su tutti i minori, al fine di raccogliere dati che permettano di migliorare la concezione dei piani d'azione nazionali per affrontare le problematiche che riguardano i minori sulla base delle loro opinioni.



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