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Immagine del redattoreSimone De Feo

RIQUALIFICAZIONE URBANA LE OPERE IMPERDIBILI ESPOSTE ALLA MOSTRA IN MY NAME

La grande mostra.

In che direzione sta andando la Urban Art? A rispondere è una grande mostra-happening che ne celebra la storia e ne traccia l’evoluzione attraverso 17 dei suoi più importanti precursori, tra i più autorevoli artisti di fama internazionale che hanno segnato lo sviluppo della iperdinamica e colorata corrente dell’arte contemporanea. Allestita all’Open Dream di Treviso fino al 30 giugno (e poi dal 19 luglio al 3 novembre a Monopoli, Bari) l’esposizione In My Name. Above the show presenta quasi 200 opere firmate Boost, Cento Canesio, Dado, Etnik, Giorgio Bartocci, Hemo, Joys, Macs, Made514, Peeta, Proembrion, Satone, Soda, V3rbo, Vesod, Won Abc, Zed1.

La rassegna è organizzata da Unlike Unconventional Events col patrocinio dei Comuni di Treviso e Monopoli, e curata da Martina Cavallarin con Antonio Caruso, con la direzione artistica di Made514 e il coordinamento culturale e scientifico di Christian Leo Comis.

Urban Art che cosa vuole raccontare, racconta un po' di storie di vita di una generazione, forse la nostra più o meno quI che siamo a trent'anni di attività e la sua evoluzione, abbiamo iniziato in un certo modo con un certo tipo di ricerca, a seguire una rivoluzione ognuna diversa.

E poi sculture installazioni Urban Art ha trovato spazio in un vecchio complesso industriale, il risultato è suggestivo tra le curiosità due opere realizzate nella realtà virtuale, ci si può emergere in mondi paralleli, la mostra si chiama in my name nel mio nome. Come dire, Io ci sono e ci metto la faccia italiana sta bene in termini di artisti, perché comunque abbiamo un ottimo parco identità di originalità di espressione, logicamente come un po’ caratteristico del panorama italiano personalizziamo molto a volte commercializziamo un po' troppo il

futuro di questa disciplina è continuare sicuramente a provocare.

A provocare la riqualificazione urbana attraverso un'azione di centrificazione di rigenerazione culturale che l'arte che ha un dispositivo così potente indipendente può cercare di attuare No, perché la pelle di un edificio grigio grigio può portare. Forse ad uno stato d'animo diverso che vedere un bel lavoro di Urban Art.


"Riqualificazione urbana attraverso

un'azione di identificazione di

rigenerazione culturale che l'arte

che ha un dispositivo così potente

indipendente un bel lavoro di

Urban Art"


Made514 è nato a Padova il 7 Giugno del 1975, dove vive e lavora. Ha iniziato la sua carriera nel mondo dei graffiti nei primi anni ’90. Parallelamente all’attività nel mondo del writing ha perseguito una carriera artistica legata alla scultura e alla pittura in nome della sperimentazione di materiali e tecniche transponendo l’esperienza del writing su supporti più convenzionali.

Il lavoro di Made514 si compone di una pratica legata al writing e parallelamente si snoda

attraverso percorsi più convenzionalmente artistici su tela e altri materiali. In entrambi i casi le opere sembrano arricchirsi costantemente di nuovi livelli e complessità, testimoniando non solo una crescita a livello tecnico ma anche una curiosità crescente verso la sperimentazione di materiali e superfici di volta in volta nuovi.

Made514 ha collaborato con INWARD per ”Alepactory. Arti Grafiche Boccia per la Creatività

Urbana”, ”Ad Majolica. Museo diffuso delle Maioliche della Street Art” e ”Carpisa Tattoo” con l’opera ”Strawberry”, ed è stato selezionato da Ceres su segnalazione di INWARD per la realizzazione del rivestimento Ceres Tram.

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