Le tante c ose spie gate e rip etute che dobbiamo tener presente.
Era il mese di giugno del 2019, nel corso di una conferenza organizzata a Savona dalla Polizia postale per parlare delle trappole che insidiano i giovani , giovanissimi, si parlava di quanto fosse dannoso l'uso della tecnologia nell'età dello sviluppo.Diciamo anche che l'uso diella tecnologia ti isola e a qualunque età ti pone un uno stato di solitudine e vulnerabilità che può fare da apriporta a spiacevoli e alcune volte irreversibile stato di pericolo e fatalità per il proprio benessere mentale e fisico.
Oggi, siamo nel 2024, si parla di moderare per non dire ridurre a zero l'uso dello smartphone e tablet alle scuole medie e superiori, per non compromettere il percorso formativo e ditattico dei giovani.
Negli Stati Uniti un libro scritto dallo psicologo sociale statunitense Jonathan Haidt e pubblicato a marzo ha rianimato un esteso dibattito in corso da anni riguardo agli effetti degli smartphone e dei social network sulla salute mentale dei giovani.
Il libro, intitolato The Anxious Generation: How the Great Rewiring of Childhood Is Causing an Epidemic of Mental Illness, riprende e amplia una tesi per cui Haidt è molto conosciuto,
non solo tra gli esperti: la correlazione significativa tra l’utilizzo degli smartphone e dei social media, dai primi anni Dieci del Duemila in poi, e il progressivo aumento dei livelli di depressione, ansia e autolesionismo tra gli adolescenti. La possibilità di avere Internet a portata di mano giorno e notte, secondo Haidt, ha condizionato le esperienze quotidiane e i processi di sviluppo degli adolescenti a tutti i livelli: amicizie, sessualità, sonno, esercizio fisico, studio e relazioni familiari. Il cambiamento ha interessato anche i bambini più piccoli, che hanno cominciato ad avere accesso agli smartphone dei genitori e poi a possedere iPad e altri dispositivi già durante la scuola elementare.
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